Traduttrici Freelancer: ritenuta o Partita IVA?
Sicuramente all’inizio della carriera professionale da traduttrici si può’ considerare di lavorare con la ritenuta d’acconto.
Per attività lavorative sporadiche e saltuarie, nel rispetto dei limiti economici previsti dalla normativa vigente (compensi di importo complessivamente non superiore a 5.000 euro), si puo’ sicuramente sfruttare la possibilità di emettere la notula con la ritenuta d’acconto.
Nel caso in cui si decida di rendere l’attività professionale come traduttrici, e’ necessario aprire la Partita IVA.
Si tratta di un passaggio assolutamente importante da valutare e, nella maggior parte dei casi, sorgono tantissimi dubbi e perplessità. Tanti i timori di dover adempiere agli obblighi fiscali e previdenziali previsti dalla burocrazia.
In fin dei conti, è vero che aprire una Partita IVA significa fare fronte a tasse e costi, ma per fortuna esiste un regime fiscale conveniente.
Codice ATECO Traduttrici
Per le traduttrici, il Codice ATECO da utilizzare è il seguente:
- 74.30.00 “Traduzione e interpretariato”.
Partita IVA Forfettaria Traduttrici: vantaggi
Per quanto concerne i vantaggi derivanti dall’apertura della Partita IVA Forfettaria, essi sono ascrivibili ai seguenti:
- nessuna emissione della fattura elettronica,
- esenzione dall’IVA,
- semplificazioni contabili,
- nessuna ritenuta,
- imposta sostitutiva pari al 5% per i primi 5 anni, che diventerà poi 15% dal sesto anno in poi.
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