ImprenditoriaSTART UP

SRL SEMPLIFICATA , ASSOCIAZIONE o COOPERATIVA ?

Alcune soluzioni per avviare un’ impresa al femminile:

La SRL SEMPLIFICATA

È l’ideale per avviare un’attività che non richieda grandi investimenti, come una start up tecnologica, un sito o una app, ma anche un’impresa tradizionale, per esempio un negozio di prodotti tipici o un’agenzia di comunicazione.

Come si avvia «Per la costituzione e’ necessario rivolgersi ad un commercialista o notaio senza necessita’ di spendere cifre astronomiche.

Pro e contro «Per avviare una semplificata è sufficiente un capitale sociale di 1 euro» .


L’ASSOCIAZIONE  

Se la Vostra idea è offrire un servizio con un valore sociale, come l’organizzazione di attività culturali, formative o educative, è la soluzione giusta. «L’associazione non è un’attività imprenditoriale, ma è un buon modo per trasformare un po’ alla volta la Vostra passione in qualcosa di concreto. All’inizio e’ possibile incassare  compensi ogni tanto per il lavoro svolto. Se poi gli impegni richiedono tempo pieno e’ possibile regolare il rapporto con un contratto di lavoro.


Come si avvia Servono almeno 3 socie / soci ed è necessario redigere l’atto costitutivo e lo statuto che dovranno avere determinati requisiti (per esempio sarà stabilito il divieto di distribuire utili).

Lo statuto dovrà essere portato all’Agenzia delle Entrate per la richiesta del codice fiscale e per la registrazione». Si spendono circa 200 euro, più le marche da bollo e la consulenza di un commercialista


Pro e contro L’associazione può offrire servizi ai suoi associati, anche a pagamento. Gli introiti non vanno dichiarati e sono esenti da tasse e da Iva, ma i lavori svolti non possono sconfinare nell’attività d’impresa, sono vietati investimenti e pubblicità. La vendita di beni e prodotti è ammessa, ma solo in via marginale, ed è necessario aprire una partita Iva.


La COOPERATIVA

Questa formula e’ utile se si intende iniziare una società di servizi o un’attività commerciale. La cooperativa si adatta a ogni forma di attività: culturale, di comunicazione, turistica, agroalimentare, di coworking o start up. Una formula comune è quella della cooperativa di lavoro, in cui i soci sono dipendenti e imprenditori: non dividono utili, ma si danno migliori condizioni».

Come si avvia Bastano 3 socie / soci e una quota sociale di 25 euro a testa. L’atto va redatto da un notaio. Dopo l’iscrizione al Registro delle imprese bisogna richiedere codice fiscale e partita Iva all’Agenzia delle Entrate e registrare l’attività nell’albo delle coop.

Pro e contro I vantaggi sono soprattutto fiscali. Per esempio, nelle coop dette a mutualità prevalente (come le sociali) è assoggettato a Ires  solo il 43% dei redditi annui. C’è però il divieto di dividere gli utili, che vanno reinvestiti e in parte accantonati.

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