Imprenditoria

PARTITA IVA PER TAGESMUTTER , EDUCATRICI NIDI PRIVATI

PARTITA IVA PER TAGESMUTTER , EDUCATRICI NIDI PRIVATI

Dal punto di vista fiscale, chi esercita l’attività di Tagesmutter deve aprire una partita IVA con codice Ateco 89.91.00 (servizi di asilo nido e assistenza diurna per minori disabili).


Dal punto di vista previdenziale, si tratta invece di servizi inquadrati nella gestione commercianti.

 

Cos’è un asilo nido in casa o Tagesmutter

L’attività di Tagesmutter, ovvero mamma di giorno, è nata e si è diffusa da tempo in Germania e nel Nord Europa. In Italia, è arrivata una quindicina di anni fa prima in Trentino Alto Adige e poi soprattutto nelle Regioni settentrionali.

In pratica, una mamma con uno o più figli accoglie durante il giorno i figli di altre mamme che lavorano, occupandosi di nutrirli e accudirli.

Il nido di famiglia si rivolge in genere a bambini dai 3 ai 36 mesi di età. Le rette richieste si aggirano tra i 300 e i 600 euro mensili, ma possono variare anche in base al numero di bambini accolti.

I genitori possono comunque contare su una maggiore flessibilità rispetto agli asili tradizionali, pagando in base alle ore in cui i figli sono ospitati.

CARATTERISTICHE

Per garantire che il nido in famiglia venga gestito da personale preparato e competente, è stato introdotto l’obbligo per le mamme-educatrici di frequentare un corso di formazione professionale di almeno 250 ore, necessario per lo svolgimento dell’attività.
Per ottenere l’abilitazione non sono necessari particolari titoli di studio ma vengono valutati specifici criteri: l’esperienza nell’assistenza di bambini, la disponibilità della famiglia ad aprire i propri ambienti privati e le competenze personali e sociali. I corsi insegnano a progettare le attività per i bambini – laboratori manuali, musicali ecc – e a gestire i rapporti con le famiglie, oltre a fornire le nozioni di base sui principi di una corretta alimentazione e le tecniche di primo soccorso. Alle lezioni in aula si aggiunge anche un tirocinio pratico.

ADEMPIMENTI FISCALI E PREVIDENZIALI

Per avviare l’attività di nido in famiglia è necessario:
– aprire partita IVA con il codice ATECO 89.91.00 (servizi di asilo nido e assistenza diurna per minori disabili);
– iscriversi alla gestione previdenziale come prestatori di servizi inquadrati nella gestione commercianti;
– prima dell’inizio dell’attività, inviare una segnalazione certificata di inizio attività (ossia SCIA) per segnalare direttamente all’ente la nuova attività costituita;
– stipulare una Polizza per Responsabilità Civile Professionale;
– sottoporsi all’eventuale controllo ASL di competenza disposto da alcuni Comuni per verificare lo stato dell’abitazione e le sue condizioni igienico sanitarie.

 

Normativa per aprire un asilo nido in casa

La normativa da seguire per realizzare un asilo nido in casa può variare da Regione a Regione, anche se esistono delle regole comuni valide su tutto il territorio nazionale.

Vi consiglio però di mantenervi informati su quello che accade nella vostra Regione. Periodicamente infatti sono emanati bandi per l’assegnazione di fondi europei destinati alla ristrutturazione delle case da adibire ad asilo.

Il numero di bambini ammessi è in genere compreso tra 4 e 5 ma in Abruzzo può arrivare anche a 10. Il numero ridotto è però fondamentale per riservare al bambino la stessa attenzione che una mamma dedica ai propri figli.

Ogni bimbo deve avere a disposizione almeno 4 metri quadri che non interferiscano con la parte abitativa della casa e siano lontani dalla cucina. Questo perché il piccolo deve poter essere libero di gattonare e giocare in libertà. In alcune Regioni è richiesta anche la disponibilità di spazi all’aperto.

Molto severi sono i requisiti igienico – sanitari da rispettare. Gli ambienti devono essere, oltre che molto puliti, ben aerati e illuminati naturalmente, per cui alcuni regolamenti prescrivono che non possano essere destinati a questa attività locali interrati. Le Regioni possono disporre che avvengano controlli periodici per verificare la rispondenza ai requisiti.

I rapporti con la famiglie che affidano i bambini si regolano con un contratto di prestazione di servizi o una scrittura privata.

Caratteristiche della casa in cui aprire un asilo nido

L’attività può essere intrapresa nell’abitazione in cui il titolare risiede abitualmente, non ha importanza a che titolo occupi l’immobile.

Può trattarsi quindi di:
• casa di proprietà
• alloggio in affitto
• abitazione in comodato d’uso.

Se l’abitazione è in condominio, è però necessario verificare che il regolamento condominiale lo consenta. In alcuni casi, infatti, è espresso il divieto di esercitare attività pubbliche, per evitare che la frequentazione di persone estranee arrechi disturbo ai condòmini.

L’unità immobiliare deve essere dotata di:
• dichiarazione di agibilità
• certificati di conformità degli impianti elettrico, idrico e del gas.

In particolare, tutte le prese elettriche della zona destinata ai bambini devono essere protette con le apposite coperture disponibili in commercio.

Come progettare una casa in cui aprire un asilo nido

La casa in cui accogliere il nido d’infanzia deve essere progettata mirando in maniera precipua alla sicurezza dei bambini, a partire dagli arredi.

L’immobile deve disporre almeno dei seguenti spazi:
• un’area gioco per i bambini
• un’area riposo attrezzata con lettini
• una cucina in cui preparare le pappe
• un bagno provvisto di fasciatoio.

L’area gioco deve essere, come detto, ben lontana e separata dalla cucina.
Tavoli, mensole e contenitori dovrebbero essere dotati di paraspigoli. Evitate in ogni caso di arredare la casa con vecchi mobili da riciclare. Meglio spendere qualcosa nell’acquisto di arredi specifici ma idonei alla sicurezza dei più piccoli.

Deve essere disponibile un’area riposo attrezzata con lettini e culle, ricavabile sia in una stanza a parte sia nella stessa area giochi.

Trattandosi di un’attività da esercitare nella propria abitazione, non è necessario disporre di un bagno distinto per i bambini. Va bene anche l’unico servizio igienico utilizzato dalla famiglia, purché sia dotato del fasciatoio.

Pareti e pavimenti dovrebbero essere rivestiti con materiali morbidi per attutire gli urti.

Cosa serve per diventare una Tagesmutter e un asilo nido in casa?

In genere, per aprire un nido di famiglia occorre avere un titolo di studio. Alcune Regioni prevedono addirittura una laurea in Scienze dell’Educazione, per altre è invece sufficiente aver frequentato dei corsi di formazione finanziati dalla stessa Regione e aver svolto un certo numero di ore di tirocinio.

Prima di avviare l’attività è necessario presentare una SCIA commerciale al Comune. In alcuni casi, è possibile anche che sia previsto un sopralluogo ASL per verificare lo stato e le condizioni igienico sanitarie della casa utilizzata.

documenti da presentare comprendono:
• dati anagrafici
• orari dell’attività
• descrizione del servizio
• copia del progetto educativo proposto.

Infine, è necessario stipulare una Polizza per Responsabilità Civile Professionale.

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