FiscoImprenditoria

PARTITA IVA PER ESTETISTE

La partita IVA per l’attività di estetista.

Il mestiere di estetista va ben oltre la “semplice” applicazione del make-up o dello smalto alle unghie: è un lavoro che prevede l’esecuzione di trattamenti particolarmente delicati e complessi e che, quindi, richiede una lunga esperienza ed una professionalità comprovata dal possesso delle apposite qualifiche.

È questa la ragione per cui l’attività, ormai da parecchi anni, è riservata solamente a chi ha seguito un corso di formazione dalla durata biennale, per un totale di 1.800 ore di lezione. Al termine degli studi, inoltre, il candidato dovrà affrontare una prova finale per poter conseguire la qualifica di estetista.

Difatti, la qualifica professionale, insieme all’assenza di procedimenti penali in corso, è uno dei requisiti imprescindibili per aprire Partita IVA con Codice ATECO da estetista: passaggio obbligato, a sua volta, per  svolgere l’attività e ricevere clienti nel proprio studio, per avviare un piccolo beauty-center o anche solo per affittare una poltrona/cabina presso un locale terzo, limitando così l’investimento economico di partenza.

Codici ATECO per ESTETISTE

I Codici Ateco più adatti per l’attività di estetista sono due:

    • 96.02.02 – Servizi degli istituti di bellezza, se si svolgono trattamenti al viso e di bellezza, trucco, ecc. e servizi di estetista
    • 96.02.03 – Servizi di manicure e pedicure

Con il codice “96.09.02Servizi degli istituti di bellezza” e’ possibile esercitare l’ attività in proprio o optare per l’affitto di una poltrona (o cabina) all’interno di un centro estetico già affermato, di un salone di parrucchieri, di una farmacia o di un altro esercizio pubblico del settore.

L’ estetista è inquadrata al pari di un artigiano. Per aprire la Partita IVA, calcolare imposte e contributi, ecc., si e’ obbligati a seguire le stesse procedure delle ditte individuali.

Aprire la Partita IVA come estetista: ComUnica e SCIA

Gli artigiani ed in generale le ditte individuali seguono un procedimento apposito per l’apertura della Partita IVA

Più precisamente, per l’avvio dell’attività, gli artigiani devono predisporre e presentare la cosiddetta “ComUnica”, che ha la funzione di effettuare più passaggi in modalità telematica, con una singola operazione:

  • Apertura della Partita IVA, indicazione Codice ATECO da estetista e regime fiscale
  • Iscrizione al REA Albo Artigiani
  • Iscrizione alla Gestione Artigiani e Commercianti INPS
  • Iscrizione INAIL

Un altro adempimento (da effettuare parallelamente alla ComUnica), vale a dire la presentazione della Segnalazione certificata di inizio attività (SCIA) in Comune. Questo ulteriore passaggio è necessario per provare il possesso di tutti i requisiti richiesti per l’esercizio dell’attività: la qualifica professionale, le norme igienico-sanitarie, la sicurezza del locale.

Tassazione forfettaria per estetiste: imposta al 15% o al 5%

Non solo i professionisti, ma anche le ditte individuali possono aderire al regime forfettario che è un regime fiscale pensato per le esigenze delle piccole nuove imprese.

Il maggiore vantaggio, per le estetiste che scelgono di assoggettarsi al forfettario, è la sostituzione di tutti i tributi normalmente richiesti – come Irpef, addizionali, ecc. – con un’imposta singola, che si calcola con un’aliquota “standard” al 15%, da applicare sul reddito imponibile.

Ricordiamo, per di più, che è possibile ottenere un’ulteriore riduzione delle tasse per un periodo massimo di cinque anni, se si possiedono anche i requisiti per la cosiddetta “aliquota start-up”: la tassazione, in quest’ultimo caso, si abbassa addirittura fino al 5%, per tornare al 15% non appena entrati nel sesto anno.

Coefficiente di redditività e deduzione delle spese

Vi sono ottime motivazioni per optare per il regime forfettario, che vanno oltre il mero risparmio sulle imposte.

Ad esempio, grazie al sistema di determinazione del reddito su base fissa, e’ possibile prevedere con una certa precisione l’ammontare dell’imponibile e, quindi, dell’importo dovuto al Fisco.

Nel forfettario, infatti, il reddito imponibile ai fini fiscali – soggetto, cioè, a tassazione – non corrisponde alla differenza tra ricavi e costi, bensì si ottiene facendo riferimento al coefficiente di redditività fissato per ciascun Codice ATECO. Nello specifico, con il Codice ATECO da estetista, esso è pari al 67% dell’incasso annuo fatturato, mentre ciò che rimane, ovvero la percentuale dedotta per le spese, è pari al 33%.

Franchigia IVA ed altri vantaggi per l’estetista forfettaria

Pagare meno tasse in maniera legale è un grande vantaggio, ma non è l’unico aspetto positivo connesso al regime forfettario. Esiste inoltre la franchigia IVA, che permetterà sia di semplificare la gestione della Partita IVA con Codice ATECO da estetista sia di trovare rapidamente nuovi clienti.

Operando in franchigia IVA, difatti, non si e’ costretti a maggiorare del 22% le tariffe

Gestione Artigiani e Commercianti INPS: regole e contributi

La gestione della previdenza seguirà le stesse norme applicate alle ditte individuali di tipo artigianale:

  • Iscrizione alla Gestione Artigiani e Commercianti INPS
  • Suddivisione contributi previdenziali in:
    • Contributi minimi → Tutti gli artigiani, a prescindere dal reddito, sono chiamati a versare una quota fissa obbligatoria pari a circa 3.850 euro/anno (o 3.500 euro/anno per gli under 21).
    • Contributi variabili → Gli artigiani con reddito superiore a 15.953 euro versano un secondo contributo, calcolato solo sull’eccedente con aliquota al 24% (o al 21,09% per gli under 21).

A questa norma generale, si aggiungono altri due aspetti che ci preme evidenziare:

  • Maggiorazione aliquote di 1% se il reddito supera 47.739 euro (rispettivamente 25% e 22,09%).
  • Possibile riduzione del 35% su entrambi i contributi per gli artigiani assoggettati al regime forfettario: per usufruire di questo “sconto”, è necessario presentare richiesta all’INPS.

Come aprire Partita IVA per estetista?

L’apertura della Partita IVA da estetista richiede la predisposizione e l’invio di una comunicazione telematica, chiamata “ComUnica”. Questa procedura serve ad informare sia l’Agenzia delle Entrate, sia tutti gli altri enti (INPS, INAIL, ecc.), dell’inizio della nuova attività. Inoltre e’ necessaria l’iscrizione al Registro delle Imprese, nell’apposita sezione dedicata agli artigiani (e cioè l’Albo delle Imprese Artigiane).

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