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IL 40% DEGLI ESPERTI CONTABILI E’ DONNA

Il 40% degli esperti contabili è donna

“Sono rimasta favorevolmente colpita dai contenuti del ‘Bilancio Sociale’ predisposto dalla Cassa di Previdenza dei Ragionieri, in particolare sull’attività di orientamento svolta sulla nuova professione degli Esperti Contabili”. E’ il giudizio espresso da Annamaria Parente, membro della Commissione Lavoro e Previdenza sociale di Palazzo Madama.

 “In Italia non c’è un sistema adeguato di orientamento al lavoro. Questo ci porta difficoltà nell’incontro domanda-offerta”. L’invito è, dunque, quello di “costruire insieme un sistema di orientamento che parli non solo di cosa si può fare ma, in modo più ampio, di come lo si può fare. Credo – ha sostenuto la senatrice Parente -, in ogni caso, che serva una politica sistematica per la famiglia che possa racchiudere in sé il tema della denatalità, della non autosufficienza, dell’invecchiamento della popolazione, e su questo c’è l’impegno della ministra Bonetti. Questa Finanziaria sarà un primo passo, e già aver scongiurato l’aumento dell’Iva è stato un provvedimento importantissimo”.

“Ritengo molto importante il risultato registrato dalla Cassa di Previdenza dei Ragionieri dove il 40% di nuovi esperti contabili sono donne”, ha evidenziato dal canto suo Alessandro Amitrano (Segretario dell’Ufficio di Presidenza della Camera e componente della Commissione Lavoro), nel corso del suo intervento alla presentazione del Bilancio Sociale dente pensionistico. E, un altro elemento non scontato dell’iniziativa della Cassa, è quello che riguarda gli studenti. Oggi infatti i giovani che finiscono la formazione nei licei hanno difficoltà nello scegliere una professione. Colpisce che a cercare di fornire nuovi sbocchi occupazionali sia una Cassa che si occupa di previdenza, alla quale esprimo tutta la mia disponibilità a collaborare per cercare di far sapere a sempre più giovani che esiste questa nuova figura dell’Esperto Contabile”.

“Apprendo dal bilancio sociale, peraltro, – ha proseguito il deputato – che la partecipazione della Cassa al ‘Salone dello Studente’ ha consentito di far conoscere l’esperto contabile a più di 5000 ragazzi che per la quasi totalità non ne conosceva l’esistenza. Certamente tra questi giovani ci sarà chi avrà appreso delle interessanti potenzialità di questa professione”. In un momento in cui è tornato fortemente di attualità il tema delle politiche per la famiglia, Amitrano ha illustrato, a margine del suo intervento, la sua proposta di legge per aumentare a 10 i giorni di congedo di paternità obbligatorio, rendendo questo provvedimento strutturale e non più prorogato anno per anno. “Spero che questa proposta possa essere approvata al più presto per consegnare finalmente al nostro Paese una normativa in linea con quanto sollecitato dall’Europa”, ha spiegato. La proposta di legge propone una delega al governo per l’introduzione del congedo obbligatorio di paternità a favore dei padri lavoratori dipendenti. Nel testo si prevede la prescrizione “a carico del padre titolare di contratto di lavoro subordinato dell’obbligo di astenersi dal lavoro per un periodo non inferiore ai dieci giorni”. La norma prevede inoltre l’estensione del congedo obbligatorio anche ai dipendenti delle Pubbliche amministrazioni. Secondo il parlamentare, “gli interventi normativi per il rilancio demografico del Paese rappresentano una priorità e l’accesso ai congedi parentali diviene uno strumento dirimente, oltre che la più importante forma di conciliazione tra l’attività professionale e la famiglia. Il 4 aprile 2019 il Parlamento europeo ha approvato una risoluzione sulla proposta di direttiva del Parlamento europeo e del Consiglio relativa all’equilibrio tra attività professionale e vita familiare per i genitori e i prestatori di assistenza e che abroga la precedente direttiva 2010/18/UE del Consiglio. La proposta di direttiva ha l’obiettivo di riformare l’accesso agli istituti volti a conciliare i tempi di vita e di lavoro, tenendo conto degli sviluppi della società europea negli ultimi dieci anni, attraverso una revisione puntuale degli istituti del congedo parentale, del congedo di paternità, dei congedi per prestatori di assistenza e delle modalità di lavoro flessibili, stabilendo prescrizioni minime. In merito al congedo di paternità – ha spiegato ancora il parlamentare – l’articolo 4 della proposta di direttiva introduce il diritto al congedo di paternità, a prescindere dallo stato civile o di famiglia, come definiti dalla legislazione nazionale, pari ad almeno dieci giorni lavorativi”.

Il 40% degli esperti contabili è donna

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