Care amiche forfettarie, il momento (un po’ temuto) è arrivato; con il nuovo decreto legge del CdM si stabilisce l’obbligo di fatturazione elettronica anche per i forfettari a partire dal 1° luglio 2022. Bisognerà attendere il testo definitivo per entrare nel dettaglio, ma sembra che almeno fino al 2024 saranno esclusi i soggetti che percepiscono ricavi non superiori a 25.000€. Riassumiamo i punti cardine del provvedimento e vediamo come gestire la fatturazione elettronica.
Chi riguarda l’obbligo di fatturazione elettronica
Si parla in modo generico di “forfettari”, ma il provvedimento coinvolge:
- coloro che hanno optato per il regime di vantaggio (27 commi 1 e 2 del DL 98/2011);
- i soggetti sottoposti a regime forfettario (1 commi da 54 a 89 della L. 190/2014);
- le associazioni sportive dilettantistiche (1 e 2 della L. 398/91).
Come emettere fattura elettronica
Innanzitutto serve avere un software in grado di codificare la fattura in linguaggio XML (il formato richiesto dalla normativa) e di inviarla al Sistema di Interscambio (SdI). Esistono molti software sul mercato, alcuni gratuiti ma essenziali (come il Software di compilazione Fattura Elettronica dell’Agenzia delle Entrate), altri più completi e funzionali, a pagamento. Dopo la compilazione della fattura elettronica è necessario apporre la firma digitale e inviarla al SdI. Non è niente di particolarmente ostico, basterà solo prenderci la mano!
Come ricevere fatture elettroniche
Puoi ricevere fatture elettroniche:
- nella casella PEC,
- nell’area riservata del sito web dell’Agenzia delle entrate
- nel software di fatturazione, se vorrai dotartene
Il periodo di transizione
Viene previsto che da luglio e a settembre, l’emissione della fattura elettronica per i nuovi soggetti obbligati sarà consentita entro il mese successivo a quello di effettuazione dell’operazione. Il termine di emissione fissato in via ordinaria a 12 giorni dalla data di effettuazione dell’operazione si allunga quindi temporaneamente e non si applicheranno le sanzioni ordinariamente previste.
Si ricorda che in caso di tardiva emissione della fattura elettronica la sanzione prevista va dal 5 al 10 per cento dei corrispettivi non documentati o registrati. L’importo va da 250 a 2.000 euro quando la violazione non rileva ai fini della determinazione del reddito.
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