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Agevolazioni fiscali e partita IVA: un aiuto alle donne imprenditrici

Agevolazioni fiscali e partita IVA: un aiuto alle donne imprenditrici

Finanziamenti e opportunità per aprire un business in proprio

Secondo i dati riportati dal Ministero dell’Economia e delle Finanze, nel corso del 2019 sono state aperte circa 545.700 nuove partite IVA ed in confronto al 2018 si è registrato un aumento del +6,4%. Le persone con partita IVA sono figure professionali particolarmente diffuse, che fanno della libertà, della competenza e dell’assunzione del rischio le loro caratteristiche principali.

Una scelta importante, dunque, che mette alla prova conoscenze e abilità, valorizzando al tempo stesso i propri talenti e le proprie passioni. Una tendenza che coinvolge anche molte donne: se il 62,6% di aperture di nuove partite IVA è avvenuta da parte di soggetti di sesso maschile, il 37,4% è stato fatto da donne. Percentuale leggermente in calo rispetto al 2018, ma comunque superiore al dato di dieci anni prima, pari al 34,8%. Tra le nuove lavoratrici autonome, quasi la metà è under 35 anni, mentre un terzo ha un’età compresa tra i 36 e i 50 anni.

La maggior parte delle aperture (il 44%) si è registrata al Nord, più indietro il Sud e le isole (33,7%) e il Centro (22%).

Un fenomeno importante, che oggi viene promosso grazie alle agevolazioni fiscali per l’apertura della partita IVA da parte delle donne. Ecco allora quali sono le maggiori opportunità per chi vuole entrare nel mondo dell’autoimprenditorialità femminile.

Agevolazioni partita IVA per le donne: bandi, requisiti e opportunità

Per sostenere le donne nella creazione di un’attività in proprio, Europa, Stato e Regioni propongono diverse possibilità, secondo modalità precise previste dalla tipologia di sostegno. Ad erogare i diversi servizi di supporto è il Fondo Europeo, mentre sono le singole regioni a gestire le opportunità.

Nel dettaglio, possiamo parlare di:

  • contributo a fondo perduto: agevolazione che permette a una somma di denaro ottenuta per finanziare la propria impresa di non dover essere restituita;
  • finanziamenti agevolati: prestiti con tasso agevolato da restituire in dieci anni;
  • credito d’imposta: prevede che alcune spese, come l’acquisto di materiali o alcune assunzioni, possano essere scaricati dalle tasse e restituiti all’imprenditrice tramite detrazioni.

Fra i principali requisiti richiesti, in genere, si pone l’accento su dimensioni dell’azienda (piccole o medie) e componente femminile interna (ad esempio per le cooperative o le società di persone il 60% deve essere femminile, mentre per le società di capitali 2/3 delle quote devono essere riservati alle donne).

Alcuni esempi di agevolazioni fiscali per la partita IVA alle donne

Grazie ai finanziamenti per l’imprenditoria femminile agevolati le donne hanno la possibilità di avviare la propria attività in maniera rapida, realizzando sogni nel cassetto altrimenti difficili da concretizzare.

Come spiega il portale trovabando.it, fra le principali agevolazioni previste per le imprenditrici con partita IVA possiamo trovare:

  • Nuove imprese a tasso zero (Invitalia): riservata a giovani under 35 e donne di ogni età, permette finanziamenti fino a 1,5 milioni di euro per imprese costituite da meno di un anno e donne che desiderano avviare la loro attività.
  • Fondo di garanzia per le imprese femminili: questa è una sezione del Fondo di Garanzia MCC (per piccole o medie imprese e liberi professionisti); permette un accesso al credito bancario più rapido, che ammette una garanzia pubblica fino all’80% del totale. Per le imprese femminili, inoltre, vengono date priorità di istruttoria e delibera e viene concessa l’esenzione dal versamento della commissione una tantum al fondo.

Come aprire partita IVA: giovani donne e burocrazia

Aprire una partita IVA è un’operazione che richiede precisione nelle modalità di compilazione dei diversi moduli e nei tempi di consegna. Per questo è utile affidarsi a dei professionisti che possono non solo supportare gli interessati e le interessate nella burocrazia, ma anche consigliare le migliori forme di agevolazione per risparmiare nel tempo.

Il primo passo è compilare il modulo per le imprese individuali e i lavoratori autonomi al portale dell’Agenzia delle entrate. Il modello preposto ha il codice AA9-12 per le imprese individuali e i lavoratori autonomi e AA7-10 per società, enti, associazioni e, in generale, soggetti diversi dalle persone fisiche.

I dati necessari per compilare il modulo sono:

  • dati del titolare della partita IVA;
  • codice Ateco dell’attività;
  • soggetti depositari della documentazione;
  • eventuali ulteriori attività.

Attraverso questo documento, inoltre, sarà possibile indicare se si intende usufruire del regime forfettario. Questa opzione consente al titolare di detrarre i costi giudicati inerenti alla propria attività e di accedere al regime dei minimi, che consente di risparmiare grazie ad un esonero da dichiarazione e comunicazione dell’IVA, compilazione dell’elenco clienti e fornitori black list, obblighi in liquidazione, versamenti IVA, registrazione fatture emesse e d’acquisto.

I modelli vanno presentati secondo diverse modalità entro 30 giorni dall’inizio dell’attività:

  • in duplice copia presso gli uffici dell’Agenzia delle entrate;
  • mediante raccomandata;
  • in via telematica.

È possibile, inoltre, aprire la propria partita IVA online grazie a ComUnica a patto che si aderisca al Servizio Telemaco per la consultazione e l’invio delle pratica, che si disponga di una firma digitale e si registri un indirizzo di posta elettronica certificata.

L’attività dovrà poi essere iscritta a Registro Imprese, Inps, Inail, Agenzia delle Entrate, Suap e (se previsto dalla regione) all’Albo delle imprese artigiane.

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