Contabilità

8, 5 e 2 per mille: facciamo chiarezza

Care lettrici, con il post di oggi vogliamo far e un po’ di chiarezza tra l’8 per mille, il 5 per mille e il 2 per mille. Capita spesso che ci facciate domande su questa scelta, quindi abbiamo pensato di spiegare un po’ di cose.

La scelta

Partiamo dalle basi. Le scelte non sono in alcun modo alternative tra loro e possono, pertanto, essere tutte espresse. Soprattutto, non determinano maggiori imposte dovute. Non è obbligatorio esprimere le varie scelte.

A chi sono destinati

Il contribuente può destinare:

  • l’8 per mille del gettito Irpef allo Stato oppure a un’Istituzione religiosa
  • il 5 per mille dell’Irpef a determinate finalità di interesse sociale
  • il 2 per mille della propria Irpef in favore di un partito politico
  • il 2 per mille della propria Irpef in favore di una associazione culturale.

L’8 per mille

Se non si esprime una scelta, l’importo verrà ripartito in base alle scelte degli altri contribuenti. Quindi (in media negli ultimi anni) circa così:

  • 80% alla chiesa cattolica
  • 15% allo stato
  • 5 % agli altri enti religiosi

Il 5 per mille

Il 5 per mille si può destinare a 7 macrocategorie, tra cui onlus, ricerca scientifica, università, cultura, paesaggio, sport.

Se non esprimi una scelta rimane allo Stato, non viene distribuito tra tutti.

Il 2 per mille

Il 2 per mille viene destinato a un partito politico (che puoi indicare attraverso un codice univoco) iscritto in un apposito elenco. Come nel caso del 5 per mille, se non esprimi una scelta rimane allo Stato, non viene distribuito equamente.


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